In un suo articolo sull’edizione online dell’Avanti, Mauro Del Bue ha presentato una breve storia delle travaglie vicende dei socialisti nella Seconda Repubblica. Soffermandosi sugli ultimi anni, il Direttore Del Bue ha criticato i compagni che, strada facendo, hanno scelto di abbandonare il Partito Socialista diretto da Riccardo Nencini, presentando le loro scelte come determinate da scontri sulle candidature.
Al di là del fatto che in questa categoria si trovano anche compagni come Rino Formica o Valdo Spini, che il problema del “seggio sicuro” non l’avevano mai posto, o i parlamentari passati con il Partito Democratico, per i quali invece il problema era stato risolto a suo tempo dallo stesso Nencini, nell’articolo viene citato anche Risorgimento Socialista.
Il nostro coordinatore nazionale Franco Bartolomei, ha quindi voluto precisare le vicende che hanno portato la Sinistra Socialista a costruire il nuovo movimento di Risorgimento Socialista: ragioni prettamente politiche, di idee e di programmi, lontane dagli scontri interni al PSI, come ricordato dal compagno Francesco Somaini, coordinatore di Risorgimento Socialista in Lombardia.
Franco Bartolomei:
la scelta della Sinistra Socialista
“Ritengo necessarie e doverose alcune precisazioni sulle ragioni politiche che hanno portato i compagni della Sinistra Socialista a dare vita al Risorgimento Socialista.
La rottura politica insanabile con Nencini e la maggioranza del partito che lo sostiene è avvenuta alle Europee del maggio 2014 ,dopo che a Venezia nel dicembre 2013 affrontammo il congresso con una mozione autonoma della Sinistra Socialista collegata con la mia candidatura alla Segreteria Nazionale del Partito, raccogliendo il 10% dei consensi ,
La contrapposizione insanabile e’ avvenuta in conseguenza della sua scelta, condivisa piu’o meno dalla stessa amplia maggioranza interna del gennaio 2013 ,di entrare nuovamente nelle liste del Partito Democratico, a distanza di un anno dalle elezioni politiche del marzo del 2013, che di fatto segnava la fine politica del Partito Socialista Italiano.
Infatti la scelta di entrare in una elezione col proporzionale puro nelle liste di un altro partito, significava che il Partito veniva ucciso definitivamente dalla ulteriore ripetizione, a distanza di un anno o poco piu’, della stessa scelta gia’ fatta alle precedenti elezioni politiche , alla cui adozione ero gia’ stato l’unico, al tempo, ad oppormi nei massimi organi dirigenti del Partito .
Da quel momento la Sinistra Socialista ha scelto una linea di contrapposizione frontale alla segreteria del Partito, cominciando a lavorare per costruire un altro soggetto politico socialista autonomo in opposizione al quadro di governo ed allo schema di alleanze che lo sostenevano, all’interno del quale il segretario del Partito aveva scelto di ancorare irreversibilmente il PSI, fino a giungere il 5 gennaio del 2017 alla costituzione formale del Risorgimento Socialista.
Questa scelta ha dato forma giuridica ad un lavoro di costruzione politica che ci vedeva impegnati dal 2015, quando personalmente scelsi di rifiutare ogni mediazione offertami per evitare il provvedimento di sospensione dalle attivita’ di partito emesso nei miei confronti, e decidemmo di annunciare nella grande assemblea di Roma del 27 giugno la costituzione del Risorgimento Socialista come nuovo soggetto politico autonomo del Socialismo Italiano.
Lo scontro per le candidature alle politiche che spacco’ il gruppo dirigente della maggioranza del PSI, di cui noi della Sinistra Socialista non eravamo partecipi, avvenne nel gennaio 2013, quando votai nella famosa Direzione Nazionale notturna da solo contro l’ingresso dei Socialisti nelle liste del Pd, dopo aver già votato un mese prima, ancora da solo, contro la non presentazione di un Socialista alle primarie del centrosinistra, decisa da tutto il resto della Direzione del Partito per votare Bersani .
Noi della Sinistra Socialista essendo allora la sola minoranza ed opposizione politica interna, eravamo per scelta fuori dal giro delle candidature sicure nelle liste bloccate del Pd.
Il problema “candidature” pertanto non ci riguardava in alcun modo , ne’ noi avanzammo per logica politica alcuna particolare richiesta quale condizione per la nostra permanenza nel partito .
La delusione e la rabbia politica per essere stati esclusi dalle candidature sicure, nonostante le assicurazioni o le promesse ricevute dal segretario del Partito riguardò pertanto solo una parte dei componenti di quella maggioranza, quasi unanime, che collaborava con Nencini nella guida del Psi, condividendone le scelte politiche ,che prima ruppe con SeL e poi portò il PSI dentro le liste del PD, dopo aver deciso per l’appoggio al governo Monti.”
Somaini (RS-Lombardia):
una Sinistra nuova, non una scissione del Partito Socialista
Questo il commento di Francesco Somaini, coordinatore lombardo di Risorgimento Socialista:
“A Risorgimento Socialista hanno per la verità aderito anche persone che di questo Partito Socialista (che è altro partito dal PSI disciolto nel 1994) non facevano parte e che nei riguardi della politica di Riccardo Nencini di appiattimento sul Pd hanno sempre espresso valutazioni critiche anche ben prima delle ultime Elezioni Europee.
E’ improprio perciò presentare la vicenda di Risorgimento Socialista esclusivamente come una storia di gente uscita o “defilatasi” da questo PSI. Quanto alle motivazioni che Del Bue attribuisce alle scelte di chi si è via via allontanato da quel partito, prima e dopo la nascita di Risorgimento, mi pare che il suo stesso approccio al problema dimostri la sua incapacità di cogliere la valenza politica della cosa. Chi vede il mondo solo dalla prospettiva del “piatto di lenticchie” o degli “ossi da rosicchiare” standosene alla catena finisce probabilmente per pensare che tutti quanti ragionino e agiscano sulla base di considerazioni eguali alle proprie“.
Risorgimento Socialista: i nuovi Socialisti, per la Sinistra di Domani
La scelta politica della Sinistra Socialista del PSI ha rappresentato quindi solo una delle componenti costitutive del Risorgimento Socialista.
Il Risorgimento Socialista e’ il frutto dell’incontro di tanti compagni di diversa provenienza attorno ad un progetto di ricostruzione della Sinistra Italiana, sulla base della affermazione di una nuova caratterizzazione della identita’ politica del Socialismo Italiano, come forza libertaria protagonista decisiva di un grande processo radicale di trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali del nostro paese , in grado di restituire piena centralita’ al lavoro nei processi decisionali reali , e dare attuazione integrale al modello democratico e sociale contenuto della nostra Carta Costituzionale .
Questo nostro progetto politico sta ora trovando concreta attuazione proprio grazie al grandissimo ruolo di tanti compagni di formazione Socialista, estranei al Partito Socialista, e di molti altri di diversa provenienza, che per la prima volta hanno compiuto una scelta Socialista solo attraverso l’esperienza nella nostra organizzazione politica.
L’incontro di queste diverse storie politiche ha reso la nostra realta’ politica un fatto assolutamente nuovo nella storia difficilissima del Socialismo Italiano dopo il 1993 , e rappresentera’ probabilmente il fattore determinante che ci consentira di riuscire a ricostruire un ruolo politico rilevante dei Socialisti nel nostro paese, nell’interesse di tutta la Sinistra, e per la ricostruzione della nostra Democrazia Costituzionale.