I socialisti per attuare la Costituzione con Paolo Maddalena

Con Paolo Maddalena, verso un programma per l’attuazione urgente della Costituzione della Repubblica democratica italiana

22 gennaio 2017, Centro congressi Cavour

Ogni cambiamento passa dalla conoscenza, passa dalla cultura”, con queste parole il professore Paolo Maddalena ha aperto l’Assemblea Nazionale: Programma per l’attuazione urgente della Costituzione della Repubblica Democratica Italiana.

Risorgimento Socialista ha aderito all’invito, condividendo il documento base e l’urgente necessità di attuare i valori e i principi sanciti dalla Costituzione Italiana, come mezzo per affrontare le disuguaglianze sociali, l’impoverimento culturale e materiale del Paese e la perdita di sovranità dello Stato.

Per Risorgimento Socialista erano presenti il Coordinatore Nazionale Franco Bartolomei, Gianni De Angelis, Barbara Metelli, Lamberto Nanni, Marco Piscetta, Gabriella Toma, Juan Camilo Zuluaga.

Il coordinatore Franco Bartolomei, è intervenuto all’assemblea organizzata dall’ex giudice costituzionale Paolo Maddalena rimarcando il bisogno di guardare alla Costituzione come un programma da applicare e non semplice carta straccia.

Per uscire dalla crisi dobbiamo pensare l’economia come una serie di valori e non mera scuola di pensiero unico, di una economia scientifica.

Forte il bisogno di rimettere in discussione i trattati europei e l’euro, strumenti usati per soggiogare i popoli alle volontà della finanza e non per costruire una comunità politica che si riconosce nei valori di solidarietà e sussidiarietà, alla base della nostra Costituzione.

Nenni nel 1946 disse “Repubblica o caos“, ha ricordato Bartolomei, “oggi possiamo dire una frase nuova: Sovranità Costituzionale o caos. Perché o noi ritroviamo questo schema di azione fondato sulla carta fondativa della nostra comunità nazionale oppure, appresso alla sovranità costituzionale, noi distruggiamo il nostro equilibrio sociale, il nostro livello culturale, il nostro patrimonio di valori, e precipitiamo il nostro paese in una crisi senza fondo”. Se noi siamo in grado di affrontare, con un programma, questa crisi di modello senza più un progetto egemonico, noi potremmo avere anche partita vinta”.

L’assemblea ha raccolto gli interventi delle organizzazioni, associazioni, partiti e singoli presenti, invitati ad analizzare tre punti fondamentali: i trattati europei, la finanziarizzazione dei mercati, le privatizzazioni e svendite dei beni pubblici.

Il professor Paolo Maddalena ha ringraziato i presenti “qui riuniti al di là delle nostre posizioni politiche per, insieme, lavorare per l’attuazione della Costituzione”. Questo percorso è in linea di continuità con il lavoro svolto dai Comitati del NO e il risultato ottenuto nel Referendum che ha visto una forza popolare, senza partito e senza movimento, che si è espressa per salvaguardare la Carta Costituzionale, una forza popolare che vuole essere protagonista.

Dobbiamo affrontare le cause della crisi economica e il latente disagio sociale, applicando la parte terza della Costituzione affinché il diritto torni ad essere supremo sull’economia. Esistono dei beni che sono fuori dal commercio, che sono proprietà collettiva. Bisogna riprendere la sovranità collettiva sulla finanza e i trattati europei e internazionali.

“La nostra battaglia non può finire qui, noi vogliamo il cambio del sistema finanziario vigente, attuando la Costituzione”, ha concluso Paolo Maddalena, rilanciando verso nuove iniziative.

I socialisti per attuare la Costituzione con Paolo Maddalena

La dichiarazione di Paolo Maddalena in chiusura dell’incontro del 22 gennaio scorso

Dopo l’Assemblea generale dei Comitati per il No del 21 gennaio 2017, ed in linea di continuità con essa, si è svolta, a Roma, il 22 gennaio, l’Assemblea nazionale convocata dalla “Confederazione Sovranità Popolare” e da altre 30 organizzazioni.

In tale occasione, oltre trecento persone, che si sono adoperate per la campagna del NO al referendum costituzionale e provenienti da diverse città d’Italia, hanno deciso unanimemente di convergere su un documento intitolato “Programma urgente per l’attuazione della Costituzione”. La riunione, iniziata alle ore 11, si è protratta fino a tarda sera e la sala ospitante è stata costantemente piena dall’inizio alla fine dei lavori. Si è avuta la netta impressione che l’Italia comincia a svegliarsi dal suo torpore e che la roccaforte dell’“indifferenza” inizia finalmente a disgregarsi.

Il fatto davvero importante è che detto documento, sul quale, si ripete, ha concordemente convenuto l’intera Assemblea, individua la “causa” fondamentale del nostro disastro economico nello scostamento della politica italiana dai “principi economici” della nostra Costituzione (a partire dalla lettera del 12 febbraio 1981 con la quale il Ministro del tesoro Andreatta scriveva al Governatore della Banca d’Italia Ciampi che quest’ultima era sollevata dall’obbligo di acquistare i buoni del tesoro rimasti invenduti), con la conseguenza di favorire le banche private e le imprese multinazionali ai danni degli interessi vitali del Popolo italiano. Di qui la necessità di un cammino inverso: quello di ritornare “all’attuazione” delle disposizioni costituzionali in materia. Una verità, in genere, occultata dai media, ma che deve essere svelata e diffusa.

D’ora in poi, dunque, la parola d’ordine è attuare la Costituzione, “redistribuendo” la ricchezza su una larga fascia di lavoratori soprattutto mediante l’intervento dello Stato nell’economia. Proprio il contrario di quello che prescrivono i Trattati europei e le numerose leggi fatte approvare dai governi che si sono succeduti dal 1990 in poi.

Le priorità da realizzare, secondo i suggerimenti dell’Assemblea, sono in corso di elaborazione e saranno rese pubbliche il più presto possibile.”

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